Il Bruxismo è un’abitudine che comporta un’attività notturna e diurna di serramento, digrignamento e sbattimento dei denti.
Il Bruxismo in dettaglio
Il bruxismo rientra nel grande capitolo dei disturbi del sonno, un’ area scientifica che dentista.it sta approfondendo, ed esso si riflette spesso sui muscoli della colonna vertebrale (parvertebrali); inoltre è correlato ad eventuali disordini posturali. A tal riguardo ci si limita ad osservare una coincidenza statistica del bruxismo con le disfunzioni algico-disfunzionali e con i disordini cranio mandibolari.
Tipico esempio di paziente con Bruxismo
Bruxismo Severo
Bruxismo: le varie tipologie
Una prima suddivisione può essere: bruxismo notturno e diurno. Il bruxismo notturno può essere inserito nel quadro più ampio dei disturbi del sonno che sono spesso considerati dai neurologi (insonnia, pavornocturnus, apnea ostruttiva e sindrome delle gambe senza riposo). Il bruxismo diurno può essere annoverato tra i disturbi posturali poiché c’è un concomitante incremento di tono, dei muscoli cranio-cervicali e paravertebrali. Sarebbe utile un’indagine approfondita di questa che è un’evidenza epidemiologica clinica di chi,con i questionari clinici, indaga sulla correlazione dell’ipertonia generalizzata dei muscoli antigravitari per i pazienti bruxisti.
Altra classificazione possibile del bruxismo è quella in base al quadro neurofisiologico: bruxismo di serramento (centrico o isometrico) che comporta dei treni di contrazioni massimali dei muscoli elevatori; non provocano rumori udibili da terze persone ma creano fenomeni di sovraccarico sulle strutture di dissipazione (denti, parodonto, basi scheletriche e ATM). Bruxismo eccentrico (digrignamento con forti attriti laterali tra le arcate); provoca rumori , usure dentarie e spostamento dei denti. Sbattimento dei denti: sono delle rapide contrazioni in successione dei muscoli elevatori con movimenti semplici di chiusura. Queste tre opzioni possono intersecarsi tra loro.
Perchè si sviluppa il bruxismo
Le cause che possono portare al fenomeno del bruxismo sono ovviamente molteplici e dipendono da soggetto a soggetto. Possiamo comunque riportare una catalogazione di massima:
Problemi odontoiatrici, che sono cioè da ricercarsi in qualche interferenza nei contatti delle superfici tra i denti sopra e quelli sotto, causata da otturazioni o carie che alterano la struttura dei denti
Problemi generali, quali parassiti intestinali, carenze nutrizionali, disturbi del sistema endocrino ed allergie.
Problemi psicologici, vengono qui considerati i disturbi della personalità ed eventuali condizioni di stress. Si è notato i bambini affetti da ritardo mentale o gravi disturbi neurologici (encefalopatie, paralisi cerebrali) tendono a soffrire di questo problema.
Dati statistici del Bruxismo
Si conosce poco in merito questo disordine sebbene il 30% della popolazione adulta ne sia affetta, il 20% diurno e l’8% notturno, percentuale che diviene ben più elevata nella popolazione compresa tra i 25 e i 45 anni età in cui le aspettative lavorative e sentimentali sono le più elevate. Il bruxismo diurno colpisce molto frequentemente i soggetti sportivi (professionisti e dilettanti) nella misura dell’80%. Negli sportivi il bruxismo è correlato a contratture muscolari soprattutto ai muscoli paravertebrali del tratto cervicale.
Fisiopatologia del Bruxismo
Il bruxismo notturno riconosce:
Meccanismi endogeni che lo sostengono:
- Personalità neurolabili ed ansiose
- Fattori genetici la cui trasmissione non è stata documentata.
- Neurotrasmettitori con sbilanciamento del complesso dopaminergico e serotoninergico)
- Disordini neurologici (s.di Parkinson, disturbi del sonno quali apnea notturna)
- Disordini psichiatrici (demensa e ritardi mentali)
Meccanismi esogeni:
- Stress psicoemotivi, Interferenze occlusali (ipotesi controversa)
- Farmaci effetti secondari (L-dopa, neuroleptici, anfetamine e inibitori della serotonina)
- Abuso di sostanze alcooliche e cocaino-simili.
Metodi terapeutici per il bruxismo
Esistono due forme di bruxismo (o digrignamento) una forma primitiva (o idiopatica) che ha una base genetica e una forma secondaria a contatti anomali o difettosi. La prima forma si cura con un bite notturno che protegge la superficie masticante dei denti, la seconda forma si risolve eliminando i fattori occlusali che fanno da scatenanti del bruxismo. In entrambi i casi una competenza gnatologica dell’Odontoiatra è un grande ausilio clinico.