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Segnalato da: laRepubblica, IlGiornale, Salute33, ForumSalute.it
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Visita Gnatologica

Cos’è e come viene eseguita

La visita gnatologica consiste in una attenta valutazione diagnostica ed approfondita di molteplici aspetti gnatologici del paziente con una conseguente raccolta scrupolosa di tutte le informazioni circa la storia clinica del paziente. Tale approfondimento specialistico viene eseguito dallo specialista della Gnatologia, ovvero l’esperto di occlusione, di ATM (articolazioni temporo-mandibolari) e di riabilitazioni implanto-protesiche. Come prassi per qualsiasi tipologia di visita, sarà indispensabile ed opportuno raccogliere ed analizzare con attenzioni tutti i dati e punti salienti della storia clinica del paziente al fine di individuare con esattezza l’ordine cronologico delle eventuali problematiche sorte nel tempo al fine di stilare un preciso quadro clinico del paziente in esame.


La visita gnatologica serve quindi a capire se i fastidi accusati dal paziente (cefalea, dolori facciali, nucali, acufeni, vertigini) sono in relazione con la malocclusione. La visita è fondamentale per lo specialista gnatologo al fine di individuare in maniera precisa ed accurato il reale rapporto mandibola-cranio e l’eventuale presenza di qualsiasi problematica che potrebbe impedire questa naturale correlazione che permette un normale movimento della mandibola. Per tali ragioni quindi è essenziale che la visita gnatologica sia condotta da un medico specialista che abbia una profonda conoscenza ed esperienze in un campo complesso ed affascinante come quello della gnatologia. La visita Gnatologica dovrà infine necessariamente prevedere la valutazione delle eventuali documentazioni precedenti o terapie già in atto che potrebbero essere risultate, fino a quel momento, non risolutive o inadatte ai fine della risoluzione della problematica gnatologica in corso.


Le fasi della visita della visita gnatologica

E’ suddivisa in diverse fasi; la prima fase consiste nella raccolta dei dati del paziente tramite opportune valutazione ed eventuali esami diagnostici di approfondimento necessari per valutare lo stato dei movimenti mandibolari, dei contatti occlusali e della funzionalità articolare.


Successivamente alla fase di raccolta dei dati clinici, si procede con la fase successiva della visita gnatologica ovvero individuare se e come esistono correlazioni tra le sintomatologie presentate dal paziente (che possono essere molteplici) ed eventuali presenza di malocclusione dovuta a motivazione diverse.


L’ultima fase della visita gnatologica, il più delicato e che necessita di una grande esperienza dello gnatologo, è la fase in cui viene determinato il corretto iter terapeutico necessario per la risoluzione delle sintomatologie presentate dal paziente.


Come si svolge la visita

Nel corso della visita gnatologica lo specialista esegue una valutazione generale ed approfondita dello stato masticatorio del Paziente raccogliendo molteplici dati riguardanti la struttura mandibolare, lo stato dell’occlusione, lo stato delle articolazioni temporo-mandibolari e i movimenti in genere. La raccolta dei dati preliminari è fondamentale non solo per la stesura del piano informativo generale del paziente ma sarà indispensabile per la pianificazione del successivo trattamento terapeutico. Nella case history del nostro centro specializzato, sono presenti centinaia di casi in cui la disfunzione temporo-mandibolare è stata causata da semplici (seppur dannosi) precedenti trattamenti odontoiatrici quali sedute di ortodonzia, otturazioni o comunque trattamenti medici che hanno variato l’equilibrio occlusale del paziente stesso.


La fase di analisi preliminare continuerà con una valutazione complessiva dello stato dell’apparato masticatorio del paziente tramite la raccolta di altri importanti dati riguardanti i movimenti mandibolari, dei contatti occlusali e delle funzionalità articolari. Nel corso di questo step diagnostico risulteranno fondamentali i dati raccolti dallo specialista tramite il controllo diretto delle A.T.M. (articolazioni temporo-mandibolari) e dei muscoli masticatori.


Nel corso della raccolta dei dati clinici del paziente, lo gnatologo potrebbe aver bisogno di esami strumentali o diagnostici per completare il quadro clinico generale del Paziente. Alcuni di questi esami sono, tra i più frequenti, Risonanza Magnetica delle ATM ( o anche detta cinerisonanza delle articolazione), orto-panoramica e kinesiografia mandibolare.


Terapie successive la visita gnatologica

Grazie ad una attenta e scrupolosa valutazione specialistica, lo specialista deciderà il piano di trattamento più idoneo alla situazione clinica del paziente in trattamento. Molto spesso il trattamento riguarda l’utilizzo di appositi dispositivi dentali, chiamati Bite, che hanno diverse finalità come il rilassamento muscolare o la decompressione delle articolazioni temporo-mandibolari. In altri casi, il trattamento terapeutico può prevedere il ricorso a specifiche manovre tramite cui lo specialista avrà la possibilità di risolvere problematiche particolarmente complessi quali il locking gnatologico.


Da chi viene eseguita la visita gnatologica

La visita gnatologica viene svolta da uno specialista chiamato gnatologo. Lo gnatologo per definizione è l’esperto di occlusione, di ATM (articolazioni temporo-mandibolari) e di riabilitazioni implanto-protesiche. Questa figura medica ha le competenze specifiche per la risoluzione di problemi gnatologici (disordini occlusali, articolari e muscolari). In altre parole è quella figura medica super specializzata che si occupa delle mascelle e di quanto è loro connesso ossia denti, articolazioni temporo-mandibolari, muscoli della masticazione e sistema nervoso.


Patologie più comuni trattate dalla Gnatologia

Bruxismo


Da un punto di vista statistico, i disturbi riguardanti il bruxismo rappresentato uno dei maggiori problemi che inducono il paziente a sottoporsi ad una visita gnatologica. Le cause del bruxismo possono essere molteplici e molto spesso riguardano pazienti con una certa predisposizione ereditaria oppure, sempre più spesso, fattori psico-emotivi. Altre cause invece sono spesso legate a determinate mal occlusioni o disfunzioni temporo-mandibolari che possono scatenare il bruxismo.


Blocco della mandibola


Il blocco della mandibola rappresenta anch’essa uno dei disturbi che inducono il paziente alla richiesta di una valutazione gnatologica specialistica. Il blocco della mandibola, a differenza del bruxismo, può essere causato da motivazioni che nulla hanno a che vedere con fattori psico-emotivi e generalmente si verifica dopo che il paziente ha percepito un rumore di scatto a una o entrambe le articolazioni temporo-mandibolari poste pochi millimetri davanti alle orecchie. Il blocco della mandibola genererà difficoltà ad aprire la bocca per un blocco del meccanismo condilo-discale che permette l’apertura della bocca. Le cause sono sostanzialmente due: una malocclusione causata da estrazioni, ortodonzia o protesi mal eseguite, oppure traumi quali il colpo della frusta di incidenti stradali.


Morso Incrociato


Per quanto riguarda il Morso Incrociato, la visita gnatologica viene spesso richiesta in quanto il paziente verifica autonomamente una malocclusione non corretta di fatto dovuta ad un’asimmetria delle due arcate dentarie che non combaciano e costringono la mandibola a posizionarsi lateralmente per occludere bene (chiusura dei denti). In questi casi, la visita gnatologica dovrà appurare con estrema accuratezza la situazione clinica del paziente per poter programmare un corretto percorso terapeutico necessario per il riequilibrio della mandibola.


La qualità della vita, elemento fondamentale di valutazione nella visita Gnatologica

Durante la visita gnatologica, lo specialista gnatologo avrà l’accuratezza di valutare ulteriori parametri indicati dal paziente quali gli aspetti emotivi che governano il suo quotidiano e che vengono a volte usati questionari per valutare la “qualità della vita”. Per completare l’iter diagnostico infine, lo specialità potrà opportunamente valutare il ricorso a esame strumentali o diagnostici necessari per valutare approfonditamente e numerica l’equilibrio dell’occlusione, la postura corporea o la simmetria dei muscoli masticatori (Elettromiografia di superficie).



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